Via dell’Amore, ecco il nuovo museo delle Cinque Terre

Fabrizia Pecunia, Sindaca di Riomaggiore: “E’ un orgoglio aver concluso con successo questo progetto. Adesso dobbiamo guardare alla sua sostenibilità”

Poco più di 900 metri di sentiero a picco sul mare, incastonato come un gioiello nella roccia della falesia: dopo una lunga attesa dal 27 luglio riapre la Via dell’Amore, luogo simbolo della Liguria nel mondo, uno dei più belli, suggestivi e famosi del pianeta, nel cuore del paradiso naturale delle Cinque Terre, dichiarate nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Era chiusa dal 2012 a causa di una frana.

Il sentiero è stato oggetto di un intervento tanto complesso quanto spettacolare di messa in sicurezza e riqualificazione, realizzato da Regione Liguria, a capo della struttura commissariale di Governo contro il dissesto idrogeologico, in collaborazione con Comune di Riomaggiore e il Parco Nazionale delle 5 Terre, oltre che con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e la Capitaneria di Porto.

L’investimento complessivo è stato di oltre 23 milioni di euro: Regione Liguria, maggiore finanziatore, ha stanziato complessivamente 12 milioni di euro, a cui si sono aggiunte le risorse del ministero della Cultura (6,9 milioni), dell’Ambiente (3 milioni) e della Protezione civile (1,5 milioni).

I lavori necessari per la riapertura della Via dell’Amore, tra Riomaggiore e la frazione di Manarola, si sono rivelati complessi e sfidanti dal punto di vista ingegneristico, proprio a causa della fragilità del contesto naturale, scavato nella roccia tra cielo e mare, lungo una spettacolare falesia. Gli interventi sul sentiero e sui versanti sono iniziati il 14 gennaio 2022 e si sono conclusi il 19 luglio 2024: sul posto hanno lavorato ditte specializzate con l’impiego di elicotteri per il trasporto dei materiali, la posa in opera di una rete in acciaio inox e l’esecuzione di chiodature profonde di varia lunghezza, tutte eseguite da operai rocciatori, che hanno movimentato le attrezzature sulle pareti, sospesi con corde e funi di acciaio ad appositi ancoraggi.

Alla vigilia della riapertura, la Via dell’Amore è stata inaugurata con festeggiamenti che hanno visto protagoniste le comunità di Riomaggiore e Manarola, i rappresentanti delle Istituzioni italiane e liguri, in particolare il ministro del Turismo Daniela Santanchè, il Commissario dell’opera contro il dissesto idrogeologico Giacomo Raul Giampedrone, il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana, il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi e il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia.

 In ogni famiglia di Riomaggiore e Manarola c’è almeno un nonno, uno zio, un cugino che ha costruito con le proprie mani la Via dell’Amore. Volontari che negli anni Trenta del Novecento hanno congiunto due tratti – creati come deposito per l’ampliamento della ferrovia Genova/La Spezia –  e collegato, finalmente in pianura, i due centri abitati di Riomaggiore e Manarola distanti meno di un chilometro l’uno dall’altro, eppure due comunità allora divise da un territorio aspro, roccioso e impervio, come sono le Cinque Terre.

“La Via dell’Amore ritorna ai cittadini e ai turisti, di nuovo percorribile dopo 12 anni dalla frana del 2012, in sicurezza, grazie ad un lungo e complicato cantiere e questa inaugurazione è l’occasione per proporre un cambiamento radicale: trasformare l’intero tragitto in un museo a cielo aperto, riconosciuto a livello internazionale. Non solo ripristinare il tracciato, ma far rivivere quello spirito che ha portato alla sua realizzazione quasi cent’anni fa. Una strada per congiungere, per mettere in relazione e quindi sì, anche “dell’amore”, mettendo a sistema i diversi punti di interesse culturale sul territorio” afferma Fabrizia Pecunia, Sindaca di Riomaggiore.

Una trasformazione dovuta ai numeri del turismo che con la riapertura della Via dell’Amore non possono che aumentare. L’arrivo di oltre quattro milioni di visitatori pone la riflessione, infatti, sulla sostenibilità di un’economia che, seppur ricca per le comunità, rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza ambientale, culturale e sociale del territorio.

Per far fronte a questa sfida, l’amministrazione comunale ha preso provvedimenti, adottando alcune azioni: lo scorso anno, con la riapertura dei primi 160 metri della Via dell’Amore abbiamo sperimentato un sistema di accesso su prenotazione con visite guidate in abbinamento al Castello di Riomaggiore.

Il successo di questa iniziativa ha incoraggiato l’affidamento di un piano di Destination management, cioè un approccio strategico alla gestione dei flussi, ad un gruppo di esperti, già impegnati a livello nazionale e internazionale su destinazioni note per la loro complessità turistica. 

La fase preliminare di questo piano, che si inserisce in una strategia più ampia in accordo e complementare a quella indicata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, ha stabilito il percorso da seguire: lavorare in sinergia per spostare l’attuale “fama” di Riomaggiore, da meta romantica, di sole, mare e natura ad una destinazione di cultura.

Pianificare quindi lo sviluppo turistico puntando sulle risorse culturali, del patrimonio e naturali del territorio, creando proposte, percorsi e esperienze autentiche per i visitatori, con un’adeguata strategia operativa per la gestione degli accessi, per la diffusione e la conduzione dei flussi, tramite sistemi di prenotazione, contingentamento, destagionalizzando e diversificando l’offerta.

“Siamo così convinti che questa sia la strada da percorrere” – continua Fabrizia Pecunia – che il Comune di Riomaggiore da tempo pone la cultura al centro della propria politica per rilanciare il territorio come meta di valore. Lo dimostrano gli eventi in programma durante la stagione estiva, la rassegna letteraria annuale, gli appuntamenti organizzati dall’amministrazione, l’impegno delle Associazioni e della Proloco per creare occasioni di conoscenza, esperienza e bellezza che vanno oltre il turismo mordi e fuggi. L’ultimo in termini di tempo: la realizzazione di un percorso museale permanente di Virtual Reality Experience all’interno del Castello di Riomaggiore dedicato a scoprire Riomaggiore e Manarola attraverso gli occhi di Telemaco Signorini e alcune delle sue opere più note”

Per sottolineare questa attenzione all’ambito culturale, il Comune si è dotato dell’hashtag #riomaggiorefacultura da utilizzare per indicare le rassegne, i progetti e gli eventi teatrali e sociali che animano –  per tutto l’anno  – Riomaggiore, attraverso il quale il paese si connota sempre di più come destinazione culturale.

Una meta che rientra in possesso di una delle sue opere più importanti a fianco dei terrazzamenti. La Via dell’Amore rappresenta la determinazione e il coraggio che ha trasformato le Cinque Terre nel parco antropico riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, a dimostrazione di come la storia e la cultura di questi luoghi siano radicati in ogni sasso, muro, strada che si incontrano.

Conclude Pecunia: “La Via dell’Amore diventa oggi il nostro museo, e come per Firenze la Galleria degli Uffizi, il simbolo iconico del nostro passato e del futuro che vogliamo intraprendere. Un’opera che non sarebbe stata possibile senza la visione condivisa e alla collaborazione istituzionale con Regione Liguria e il Parco Nazionale delle Cinque Terre che hanno riconosciuto il valore strategico del restauro della Via dell’Amore, monumento nazionale e simbolo dell’Italia nel mondo.

Nicoletta Currradi